Keras augura a tutti Buone feste natalizie con il racconto dell’esperienza emozionante del primo incontro con Galileo Chini e il Liberty insieme alle classi primarie di Montecatini Terme.

Anche quest’anno siamo partiti all’insegna della scoperta e ricerca insieme della magia del linguaggio dell’arte. Come sempre succede, guardare un’opera d’arte attraverso gli occhi dei bambini è un qualcosa di incredibile perché fa scoprire sempre nuove cose e quella che era la propria percezione viene ogni volta stravolta per aprirsi a fantasie inaspettate. É così per esempio per l’ “Albero della vita” di Gustav Klimt che non è più un albero ma per qualcuno diviene una mappa preziosa di una città dove i “rami” sono le vie e i tondini neri e bianchi sono le persone che vi camminano”. O dove i “funghetti”, le forme che si trovano tra i rami incurvati, “si arrampicano fin cima all’albero per catturare il sole”, mentre misteriosi animaletti dai grandi occhi che escono dalle fessure del tronco rimangono a guardare.

Abbiamo scoperto la “Primavera classica” e la sua grandezza reale, opera che l’artista toscano realizzò nel 1914 per allestire la sala alla Biennale di Venezia. Abbiamo rivissuto quella sala attraverso fotografie e racconti e poi ci siamo lasciati trasportare all’interno del pannello, nel suo mondo colorato e incantevole, andandola a vedere presso al Palazzina Regia, dove adesso si trova esposta. E lì, divisi in gruppi, abbiamo giocato con una speciale “intervista sensoriale”, per scoprire passo dopo passo, indizio dopo indizio, la storia di quest’opera e del momento in cui fu realizzata.

Prima di sapere il titolo, i ragazzi ne hanno immaginato uno loro e sono venuti fuori titoli come: Natura celeste; Le cinque sorelle nei fiori; La Bellezza della Natura; Geometrie nella natura; Colori della natura; Le cascate della natura; I fiori dai colori intensi…

La Primavera è un’opera enorme ma come l’avrà dipinta l’artista? È andata per la maggiore “messa a terra”, e qualcuno ha anche detto che l’artista l’ha dipinta appoggiata ad un albero, immerso nella natura, e con una scala per salire in alto.

Anche domande che evidenziano alcuni particolari come la colonna sulla destra, hanno costituito l’input per far viaggiare l’immaginazione. La colonna allora può servire a “dividere la natura dalla città”, “il mondo della fantasia da quello reale”. Oppure “per rappresentare l’epoca antica”; o ancora “perché è il tempio della natura”. Abbiamo notato la differenza di tecnica esecutiva tra la colonna e il resto del dipinto e abbiamo cercato anche di contare i colori, ma sono tantissimi! C’è chi ne ha contati 49!

E che dire delle cinque donne protagoniste, così leggere ed eleganti? “Le donne ci stanno portando i colori della natura”; “Le donne sono le anime degli alberi”. Sono vestite con vestiti meravigliosi e abbiamo immaginato che potessero prendere vita e uscire dal quadro per poter toccare i loro abiti. Che sensazioni sentiremmo? “Liscio”, “Morbido”, “fresco”, “una bella sensazione”, “è paglietta perché se guardiamo bene sotto ogni vestito c’è un po’ di giallo”, “è seta”, “é liscia come il lino”, “è la stessa sensazione di quando si toccano le foglie”. Libere, le misteriose donne camminano a piedi nudi. Cosa sentono sotto i piedi nudi? “Vogliono stare a piedi nudi perché non fa freddo e vogliono assorbire la natura, sentire il contatto della natura”. “Sensazione umida”, “bagnata”, “soffice”, “camminano sulle nuvole”, “camminano in una pozzanghera pulita”.

Abbiamo immaginato anche di sentire gli odori del luogo: “ci sono profumi di rose”, “di fiori freschi”, “di pioggia”. Infatti i triangoli verdi presenti nel dipinto sono stati associati da tutti a foglie, mentre quelli d’argento sono stati associati a gocce di pioggia.

Infine abbiamo chiuso gli occhi e associato un suono all’immagine e, senza nemmeno accorgercene, abbiamo iniziato a cantare….

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