Il secondo incontro con le scuole primarie dell’Istituto Comprensivo Galileo Chini di Montecatini Terme è avvenuto nella bella sede della Fondazione Credito Cooperativo della Valdinievole, sostenitrice delle attività didattiche volte alla conoscenza del patrimonio artistico e culturale della città toscana. Dal gioco di osservazione delle immagini in classe siamo passati, come per magia, alla possibilità di giocare con le opere d’arte in “carne ed ossa” di Galileo Chini, artista protagonista del nostro progetto: “Piccola guida alle opere di Galileo Chini. Ceramiche, vetri e dipinti nel patrimonio culturale di Montecatini Terme”. Con le opere abbiamo giocato attraverso un percorso sensoriale che è piaciuto molto ai ragazzi e che ha permesso loro di lasciarsi andare a tante emozioni.
Siamo partiti da un dipinto su tavola rappresentante una donna nuda sdraiata su di un letto per passare alle nature morte e alla ceramica, tutte opere di Galileo Chini. La prima opera con la figura femminile come protagonista ha colpito subito i ragazzi che vi hanno trovato la bravura dell’artista, ricordandosi che aveva studiato alla Scuola Libera di Nudo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. La precisione anatomica di un corpo rilassato si è intrecciata con altre sensazioni sopraggiunte attraverso l’esercizio di tutti i sensi che abbiamo fatto. Prima hanno sentito il suono del respiro tranquillo di chi ha ormai preso sonno che gli ha suggestionati ed hanno iniziato a percepire la sensazione del movimento del personaggio sulle lenzuola verdi, il movimento del torace che si solleva e si abbassa.
Fantastico perché si vedeva davvero!
Poi la scatola sensoriale li ha catapultati in quella stessa stanza dove si trovava la donna, un bagno vicino al letto da dove era uscita ancora bagnata dopo una doccia. Profumi, una cuffia per non bagnarsi i capelli, e poi pennelli… tanti di tante forme diverse, strumenti insostituibili usati dall’artista per rappresentare la tridimensionalità e per far scorrere la pastosità del colore sul supporto scelto. Abbiamo sentito anche questo suono: un pennello che scorre per materializzare storie fantastiche. Come quelle raccontate dai ragazzi che hanno collegato l’opera della donna con altre intorno a loro, così, spontaneamente. Le nature morte presenti nella stanza sono improvvisamente diventate due momenti della giornata vissuta dalla protagonista: la colazione, preparata da qualcuno che le vuole bene, l’altra, più scura, dai toni più bassi, di una luminosità soffusa, rappresentava per i ragazzi il momento della cena.
Nel gioco di osservazione sensoriale escono tante idee e tante cose inaspettate. C’è stato chi, nel contesto delle esperienze che abbiamo fatto sul tema della Natura morta, ha deciso di prendere degli appunti particolari: disegnando dal vero!
Le storie con la donna come protagonista sono continuate a lungo e qualcuno ha anche riflettuto sul fatto che alla figura di Chini non si vede, come ci si aspetterebbe, il volto, la si vede di schiena e allora si può immaginare tutto: può stare dormendo serena oppure potrebbe star piangendo o ancora ci si può immaginare che stia addirittura dipingendo, sul bordo del letto con la sua tela appoggiata per terra e il pennello in mano. E così è avvenuto… tre opere d’arte e infinite storie tutte raccontate e letteralmente vissute dai ragazzi.
Alla prossima puntata…
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